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Luca 14:7-22 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (TILC)

7. Gesù osservava che alcuni invitati sceglievano volentieri i primi posti. Per loro raccontò questa *parabola:

8. «Quando sei invitato a nozze, non occupare i primi posti, perché potrebbe esserci un invitato più importante di te:

9. in questo caso lo sposo sarà costretto a venire da te e dirti: “Cedigli il posto”. Allora tu, pieno di vergogna, dovrai prendere l’ultimo posto.

10. Invece, quando sei invitato a nozze, va’ a sederti all’ultimo posto. Quando arriverà lo sposo, ti dirà: “Vieni, amico! Prendi un posto migliore”. E questo sarà per te motivo di onore di fronte a tutti gli invitati.

11. Ricordate: chi si esalta sarà abbassato; chi invece si abbassa sarà innalzato!».

12. Poi Gesù disse a colui che lo aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici e fratelli, i tuoi parenti e i ricchi che abitano vicino a te: essi infatti hanno la possibilità di invitarti a loro volta a casa loro e tu, in questo modo, hai già ricevuto la tua ricompensa.

13. «Invece, quando offri un banchetto, chiama i poveri, gli storpi, gli zoppi e i ciechi.

14. Allora avrai motivo di rallegrarti, perché questi non hanno la possibilità di ricambiarti l’invito. Dio stesso ti darà la ricompensa alla fine, quando i giusti risorgeranno».

15. Uno degli invitati, appena udì queste parole di Gesù, esclamò: «Beato chi potrà partecipare al banchetto nel *regno di Dio!».

16. Gesù allora gli raccontò un’altra parabola: «Un uomo fece una volta un grande banchetto e invitò molta gente.

17. All’ora del pranzo mandò uno dei suoi servi a dire agli invitati: Tutto è pronto, venite!

18. Ma, uno dopo l’altro, gli invitati cominciarono a scusarsi. Uno gli disse: “Ho comprato un terreno e devo andare a vederlo. Ti prego di scusarmi”.

19. Un altro gli disse: “Ho comprato cinque paia di buoi e sto andando a provarli. Ti prego di scusarmi”.

20. Un terzo invitato gli disse: “Mi sono sposato da poco e perciò non posso venire”.

21. «Quel servo tornò dal suo padrone e gli riferì tutto. Il padrone di casa allora, pieno di sdegno, ordinò al suo servo: Esci subito e va’ per le piazze e per le vie della città e fa’ venire qui, al mio banchetto, i poveri e gli storpi, i ciechi e gli zoppi.

22. «Più tardi il servo tornò dal padrone per dirgli: “Signore, ho eseguito il tuo ordine, ma c’è ancora posto”.

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