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Giovanni 3:11-25 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (TILC)

11. Ebbene, ascolta quello che ti dico:«Noi parliamo di quello che sappiamo e siamo testimoni di quello che abbiamo visto. Ma voi non accettate la nostra testimonianza!

12. Se non crederete quando parlo di queste cose terrene, come mi crederete se vi parlo di cose del cielo?

13. Nessuno è mai stato in cielo: soltanto il *Figlio dell’uomo. Egli infatti è venuto dal cielo.

14. «Nel deserto Mosè alzò su un palo il serpente di bronzo. Così dovrà essere innalzato anche il *Figlio dell’uomo,

15. perché chiunque crede in lui abbia vita eterna.

16. «Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo unico Figlio perché chi crede in lui non muoia ma abbia vita eterna.

17. «Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.

18. Chi crede nel Figlio non è condannato. Chi non crede, invece, è già condannato, perché non ha creduto nell’unico *Figlio di Dio.

19. E questo è il motivo della loro condanna: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché fanno il male.

20. «Chi fa il male odia la luce e ne sta lontano perché la luce non faccia conoscere le sue opere a tutti.

21. Invece chi ubbidisce alla verità viene verso la luce, perché la luce faccia vedere a tutti che le sue opere sono compiute con l’aiuto di Dio».

22. Poi Gesù andò in Giudea con i suoi *discepoli; ci rimase qualche tempo e battezzava.

23. Anche Giovanni battezzava, a Ennòn, vicino a Salim, perché lì c’era molta acqua, e la gente veniva a farsi battezzare.

24. Questo accadeva quando Giovanni non era ancora stato messo in prigione.

25. Un tale, ebreo, cominciò a discutere dei riti di purificazione con i discepoli di Giovanni.

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