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Giovanni 10:11-24 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (TILC)

11. «Io sono il buon pastore. Il buon pastore è pronto a dare la vita per le sue pecore.

12. Chi fa il guardiano solo per mestiere, quando vede venire il lupo, lascia le pecore e scappa, perché le pecore non sono sue. Così il lupo le rapisce e le disperde.

13. Questo accade perché il guardiano non è pastore: lavora solo per denaro e non gli importa delle pecore.

14. «Io sono il buon pastore: io conosco le mie pecore ed esse conoscono me,

15. come il Padre mi conosce e io conosco il Padre. E per queste pecore io do la vita.

16. «Ho anche altre pecore, che non sono in questo recinto. Anche di quelle devo diventare pastore. Udranno la mia voce, e diventeranno un unico gregge con un solo pastore.

17. «Per questo il Padre mi ama, perché io offro la mia vita, e poi la riprendo.

18. Nessuno me la toglie; sono io che la offro di mia volontà. Io ho il potere di offrirla e di riaverla: questo è il comando che il Padre mi ha dato».

19. Sentendo queste parole di Gesù, la folla si divise di nuovo.

20. Molti dicevano: «È pazzo, non ragiona. Perché state a sentirlo?».

21. Altri invece dicevano: «Un pazzo non parla così. Uno spirito maligno non può dare la vista ai ciechi».

22. Era inverno. A Gerusalemme, si celebrava la festa della *riconsacrazione del *Tempio.

23. Gesù passeggiava nel *portico di Salomone lungo il cortile del Tempio.

24. La gente circondò Gesù e gli disse:— Fino a quando ci terrai nell’incertezza? Se tu sei il *Messia, dillo apertamente.

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