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Atti 7:7-25 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (TILC)

7. Ma io punirò quel popolo che li avrà fatti diventare schiavi. Allora potranno uscire e mi adoreranno in questo luogo”.

8. «Così disse il Signore, poi fece con Abramo quell’*alleanza che ha per segno la *circoncisione. E così Abramo ebbe un figlio, Isacco, e lo circoncise l’ottavo giorno. Poi Isacco generò Giacobbe e Giacobbe generò i dodici patriarchi.

9. «I patriarchi erano invidiosi di uno di loro, Giuseppe; lo vendettero come schiavo e fu portato in Egitto. Ma Dio era con lui,

10. e lo liberò da tutte le sue tribolazioni: lo fece diventare sapiente e lo rese simpatico al faraone, re d’Egitto, il quale perciò nominò Giuseppe governatore dell’Egitto e amministratore di tutti i suoi beni.

11. Poi, in tutto l’Egitto e nella terra di Canaan ci fu una grande carestia. La miseria era grande e i nostri padri non trovavano nulla da mangiare.

12. Giacobbe, però, aveva saputo che in Egitto c’era ancora del grano: allora vi mandò i nostri padri a comprarlo.

13. Quando tornarono la seconda volta, Giuseppe si fece riconoscere dai suoi fratelli, e così il faraone venne a sapere di che stirpe era Giuseppe.

14. Giuseppe allora mandò a chiamare Giacobbe suo padre e tutta la sua parentela: settantacinque persone in tutto.

15. Giacobbe si recò in Egitto e più tardi morì, lui e tutti i nostri antenati.

16. I loro corpi furono trasportati nella città di Sichem e furono deposti nel sepolcro che Abramo aveva comprato e pagato in denaro dai figli di Emor, in Sichem.

17. «Mentre si avvicinava il tempo nel quale Dio avrebbe realizzato la promessa fatta ad Abramo, il popolo cresceva e si moltiplicava in Egitto.

18. Un giorno un nuovo re, che non sapeva nulla di Giuseppe, salì sul trono d’Egitto.

19. Questo re perseguitò la nostra gente e agì astutamente contro di essa: costrinse i nostri padri ad abbandonare i loro bambini per farli morire.

20. In quel tempo nacque Mosè, un bambino straordinariamente bello. Per tre mesi fu allevato nella casa di suo padre.

21. Ma quando fu abbandonato, la figlia del faraone lo raccolse e lo allevò come fosse suo figlio.

22. Così Mosè imparò tutte le scienze degli Egiziani e divenne un uomo importante, sia per quel che diceva sia per quel che faceva.

23. «Quando giunse all’età di quarant’anni, Mosè sentì il desiderio di conoscere la sua gente, il popolo d’Israele.

24. Andò da loro e vide uno che veniva maltrattato da un Egiziano: lo difese e, per vendicarlo, uccise l’Egiziano.

25. Mosè pensava che i suoi fratelli di razza avrebbero capito che, per mezzo di lui, Dio intendeva salvarli dagli Egiziani. Ma essi non capirono.

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