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1 Corinzi 4:1-9 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (TILC)

1. Dovete quindi considerarci come *servi di Cristo e amministratori dei segreti di Dio.

2. Ebbene, a un amministratore si chiede di essere fedele.

3. Non m’interessa dunque d’essere giudicato da voi o da altri giudici terreni, anzi non mi giudico neppure da me.

4. Perché è vero che la mia coscienza non mi rimprovera nulla, ma questo non basta ad assolvermi. Chi mi giudica è solo il Signore.

5. Non state dunque a far giudizi prima del tempo: aspettate che venga il Signore. Egli porterà alla luce quel che è nascosto nelle tenebre e farà conoscere le intenzioni segrete degli uomini. Allora ciascuno riceverà da Dio la sua lode.

6. Fratelli, vi ho parlato di me e di Apollo per darvi un esempio, perché impariate da noi il senso del proverbio: «Non oltre quel che sta scritto». Non entusiasmatevi di una persona per disprezzarne un’altra.

7. Che cosa infatti ti fa pensare di essere superiore a un altro? Se hai qualche cosa, non è forse Dio che te l’ha data? E se è Dio che te l’ha data perché te ne vanti come se fossi stato tu a conquistarla?

8. Si direbbe che siate già ricchi e che possediate tutto quel che desiderate. Si direbbe che siate già arrivati a regnare senza di noi. Magari fosse vero! Anche noi regneremmo con voi.

9. Penso che Dio abbia messo invece noi *apostoli all’ultimo posto. Siamo come dei condannati a morte, messi in piazza, spettacolo al mondo intero, agli *angeli e agli uomini.

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