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Neemia 13:2-11 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (TILC)

2. La ragione era che questi popoli, un tempo, non avevano aiutato gli Israeliti bisognosi di acqua e di cibo. I Moabiti, inoltre, avevano pagato Balaam perché maledicesse gli Israeliti, anche se poi Dio aveva cambiato la maledizione in benedizione.

3. Quando udirono questa legge gli Israeliti decisero di escludere ogni straniero dalla comunità.

4-5. Poco tempo prima il sacerdote Eliasìb, custode dei magazzini del tempio, aveva concesso in uso una grande stanza a Tobia perché era suo parente. Prima ancora, in questa stanza si custodivano le offerte, l’incenso, gli oggetti sacri, insieme alle decime del grano, del vino nuovo e dell’olio dovute, secondo la legge, ai leviti, ai portinai, ai cantori e, per la loro parte, ai sacerdoti.

6. La stanza era stata data a Tobia mentre io ero assente da Gerusalemme. Infatti nel ∆trentaduesimo anno del regno di Artaserse re di Babilonia, io ero ritornato presso di lui. Ma, dopo un po’ di tempo ottenni nuovamente il permesso

7. di venire a Gerusalemme. Solo allora seppi che Eliasìb aveva concesso a Tobia una stanza che dava sul cortile del tempio. Disapprovai questo fatto

8. e fui così contrariato che feci buttar fuori da quella stanza tutta la roba di Tobia e

9. purificare il locale. Vi depositai di nuovo gli oggetti sacri del tempio, le offerte e l’incenso.

10. Seppi anche che non veniva più versato il contributo per i leviti: per vivere, ognuno di loro era dovuto tornare a lavorare i suoi campi. Lo stesso era accaduto ai cantori.

11. Rimproverai aspramente le autorità perché avevano trascurato i doveri verso il tempio. Poi mandai a chiamare leviti e cantori e li rimisi nelle loro funzioni.

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