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Levitico 21:10-24 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (TILC)

10. «Il sommo sacerdote è il capo dei sacerdoti. Costui è stato consacrato mediante l’olio dell’unzione, nel giorno della sua investitura, e può rivestire gli abiti sacri. Per questo non è autorizzato a sciogliersi i capelli, a strapparsi i vestiti

11. o ad avvicinarsi a un morto; egli non deve rendersi impuro, nemmeno quando muore suo padre o sua madre.

12. Gli è proibito di lasciare i luoghi sacri per non profanare il mio santuario. In effetti, egli è stato consacrato al mio servizio mediante l’unzione con olio santo. Io sono il Signore.

13. «Il sommo sacerdote può prendere in sposa soltanto una donna ancora vergine.

14. Egli non può sposare né una vedova, né una donna ripudiata, né una donna che si è disonorata prostituendosi. Dovrà scegliere per moglie una ragazza della sua parentela,

15. per non introdurre una discendenza profana nella sua famiglia. Io sono il Signore che lo consacro al mio servizio».

16. Il Signore disse a Mosè

17. di comunicare ad Aronne le seguenti prescrizioni:«Nelle future generazioni, nessuno dei tuoi discendenti, colpito da un difetto fisico, sarà autorizzato ad avvicinarsi all’altare, per offrirmi il mio nutrimento.

18. Nessun infermo è ammesso a questo servizio: né cieco, né zoppo, né un uomo sfigurato o deforme,

19. né un uomo colpito da una frattura a una gamba o a un braccio,

20. né un gobbo, né un nano, né chi abbia una macchia nell’occhio o la scabbia o piaghe purulente o sia difettoso nei genitali.

21. Nessuno dei tuoi discendenti, colpito da un difetto fisico, deve dunque venire a offrirmi un sacrificio consumato dal fuoco, che è mio nutrimento. A causa della sua infermità, gli sono proibiti i compiti abituali del sacerdote.

22. Può mangiare di quel che mi è offerto in sacrificio, tanto gli alimenti santissimi quanto gli alimenti santi;

23. ma a causa della sua infermità, non deve avvicinarsi al tendaggio del santuario, né arrivare fino all’altare. È necessario che egli non profani il mio santuario: perché Io sono il Signore, e sono io che consacro i sacerdoti al mio servizio».

24. Mosè trasmise queste prescrizioni ad Aronne, ai suoi figli e a tutti gli Israeliti.

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