7. Durante i giorni amari dell’esilioGerusalemme ricordatutto quel che aveva di più preziosonel tempo passato.Ricorda pure il suo popoloche cadeva nelle mani del nemicoe nessuno l’aiutava;i suoi avversari ridevanonel vederla distrutta.
8. Gerusalemme ha peccato gravemente,per questo ora è divenuta una vagabonda.Chi la rispettava adesso la disprezza,perché l’ha vista miseramente nuda.Ed essa sospirae si nasconde per la vergogna.
9. I suoi vestiti sono macchiati e contaminati.Non aveva previsto quel che sarebbe successo;è sorpresa di essere cadutasenza che nessuno la conforti.«Signore, — dice, — guarda la mia miseria,vedi come trionfano i miei nemici».