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Isaia 36:12-22 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (TILC)

12. Ma il luogotenente rispose loro: «Tu credi che il mio signore mi abbia mandato a dire queste cose soltanto a te e al tuo re? Riguardano anche la gente seduta sulle mura che sarà costretta, con voi, a mangiare i propri escrementi e a bere la propria orina!».

13. Il luogotenente si alzò e con voce forte cominciò a dire in ebraico: «Ascoltate il messaggio del gran re, il re d’Assiria:

14. Attenti a non lasciarvi ingannare da Ezechia. Egli non è in grado di liberarvi dal mio assalto!

15. E non lasciatevi convincere da lui a confidare nel Signore. Egli vi dirà che il Signore vi salverà e che questa città non cadrà nelle mani del re d’Assiria,

16. ma voi non dategli retta. Ascoltate invece le parole del re d’Assiria: arrendetevi al mio successo; così ognuno potrà mangiare la sua uva e i suoi fichi e bere l’acqua del suo pozzo,

17. fino a quando non verrò a prendervi per portarvi in una terra simile alla vostra, una terra che produce frumento e mosto, che ha pane e vigne.

18. Non date ascolto a Ezechia; egli vi inganna, dicendovi che il Signore vi libererà. Gli dèi degli altri popoli hanno forse liberato i loro territori dalla mano del re d’Assiria?

19. Dove sono gli dèi di Camat e di Arpad? E quelli di Sefarvàim? Hanno forse liberato Samaria dalla mia mano?

20. Nessun dio di nessuna nazione ha mai liberato il suo territorio dalla mia mano! Perché il Signore dovrebbe salvare Gerusalemme?».

21. Tutti rimasero in silenzio e non dissero neppure una parola, perché il re Ezechia aveva ordinato di non rispondere.

22. Il capo del palazzo reale Eliakìm, figlio di Chelkia, il segretario Sebna e il portavoce del re, Iòach figlio di Asaf, si presentarono al re con i vestiti strappati per il dolore e gli riferirono le parole del luogotenente assiro.

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