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Giudici 4:15-24 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (TILC)

15. Il Signore, alla testa dell’esercito di Barak, sbaragliò Sisara con tutti i suoi carri e le sue truppe. Sisara saltò giù dal carro e scappò a piedi.

16. Barak inseguì il carro di Sisara e le sue truppe fino a Caroset-Goìm; tutti i soldati di Sisara furono uccisi e non se ne salvò nemmeno uno.

17. Intanto Sisara corse a piedi fino alla tenda di Giaele, la moglie di Cheber il Kenita, che era alleato di Iabin, re di Asor.

18. Giaele andò incontro a Sisara e gli disse:— Fermati! Fermati qui da me! Non aver paura.Egli entrò nella sua tenda e lei lo coprì con un tappeto.

19. Egli le disse:— Ho sete. Dammi un po’ d’acqua da bere.Essa prese del latte, gli diede da bere e lo coprì di nuovo.

20. Lui le disse ancora:— Sta’ davanti alla tenda. Se ti domandano:«C’è qualcuno?», rispondi di no.

21. Sisara era molto stanco e si addormentò subito. Allora Giaele, moglie di Cheber, tolse un picchetto dalla tenda, prese in mano un martello e si avvicinò a Sisara senza far rumore. Gli conficcò nelle tempia il picchetto, ma così forte che rimase piantato anche in terra. Sisara passò dal sonno alla morte.

22. Barak continuava a inseguire Sisara. Giaele gli andò incontro e gli disse: «Vieni, ti farò vedere l’uomo che cerchi». Egli entrò nella tenda: Sisara era steso a terra, morto, con il picchetto piantato nelle tempia.

23. Quel giorno il Signore stroncò davanti a Israele la prepotenza di Iabin, re di Canaan.

24. Da allora, Israele non diede più tregua a Iabin, re di Canaan, finché lo eliminò.

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