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Giudici 20:26-41 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (TILC)

26. Allora tutto il popolo d’Israele andò a Betel e pianse. Si sedettero alla presenza del Signore e non mangiarono niente fino a sera. Offrirono al Signore sacrifici completi e sacrifici per il banchetto sacro.

27-28. In quei giorni, l’arca dell’alleanza con Dio era a Betel. Incaricato del servizio liturgico davanti ad essa era Finees, figlio di Eleàzaro e nipote di Aronne. Il popolo d’Israele invocò il Signore e gli domandò:— Dobbiamo ancora attaccare i nostri fratelli della tribù di Beniamino oppure dobbiamo fermarci?E il Signore rispose:— Sì, attaccateli! Domani vi darò la vittoria su di loro.

29. Allora Israele fece appostare alcuni soldati in agguato attorno a Gàbaa.

30. Poi, per la terza volta marciarono contro le truppe di Beniamino e schierarono i loro uomini di fronte a Gàbaa, come nei giorni precedenti.

31. I Beniaminiti uscirono ad attaccarli e furono attirati lontano dalla città. Come le altre volte, essi cominciarono a uccidere alcuni Israeliti in aperta campagna, sulla strada di Betel e sulla strada di Gàbaa. Uccisero circa trenta Israeliti.

32. Già pensavano: «Li abbiamo di nuovo sconfitti!». Ma gli Israeliti erano indietreggiati apposta, con l’intenzione di attirarli sulle strade fuori della città.

33-34. L’esercito d’Israele lasciò la sua posizione e si raggruppò a Baal-Tamar; intanto i soldati che erano in agguato, diecimila in tutto, saltarono fuori dai loro nascondigli, dal lato indifeso di Gàbaa, e attaccarono la città. La lotta fu dura. Intanto l’esercito Beniaminita non si rendeva conto che stava per essere annientato.

35. Ma il Signore diede a Israele la vittoria. Infatti, quel giorno, gli Israeliti uccisero venticinquemilacento soldati della tribù di Beniamino.

36. Solo quando i Beniaminiti si resero conto che erano stati sconfitti, capirono come le cose erano andate veramente.Gli Israeliti erano indietreggiati davanti ai Beniaminiti, perché contavano sull’intervento dei soldati appostati attorno a Gàbaa.

37. I soldati in agguato corsero veloci verso Gàbaa: irruppero in città e uccisero tutti gli abitanti.

38. L’esercito d’Israele e i soldati in agguato, a suo tempo avevano concordato un segnale: gli uni dovevano far salire una grande nube di fumo dalla città,

39. gli altri, che erano sul campo di battaglia, dovevano voltarsi e attaccare. In un primo momento, i Beniaminiti avevano cominciato a far vittime tra gli Israeliti, circa una trentina di uomini, e si erano detti: «È fatta, li abbiamo sconfitti come la prima volta».

40. Ma poi si vide il segnale: una nube di fumo cominciò a salire dalla città. I Beniaminiti videro che l’intera città era in fiamme, alle loro spalle.

41. Gli Israeliti allora si voltarono e attaccarono; i Beniaminiti furono presi dal panico, perché si accorsero che erano ormai perduti.

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