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Geremia 6:20-30 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (TILC)

20. Che me ne faccio dell’incenso importato dalla regione di Saba, o delle spezie aromatiche fatte arrivare da lontano? I tuoi sacrifici non mi fanno piacere e le tue offerte non mi sono gradite.

21. Perciò, Israele, ti metterò davanti alcuni ostacoli per farti inciampare. Allora moriranno tutti, padri e figli; periranno amici e vicini».

22. Dice il Signore: «Attenzione! Un popolo sta arrivando dal nord, una grande nazione si mette in marcia dagli estremi confini della terra.

23. Sono armati di archi e di lance, sono crudeli e senza pietà. Quando vanno a cavallo il loro frastuono è come quello del mare in tempesta. Sono pronti, come un sol uomo, a combattere contro di te, Sion, figlia».

24. «Abbiamo udito la loro fama e ci sono cadute le braccia — dicono gli abitanti di Gerusalemme, — siamo spossati dal dolore e dall’angoscia, come una donna durante il parto.

25. Non possiamo più uscire nei campi, né camminare per le strade. Ci sono nemici armati che spargono il terrore da ogni parte».

26. Dice il Signore: «Vestiti a lutto, rotolati nella polvere, figlia del mio popolo! Piangi lacrime amare, lamentati come se fosse morto un figlio unico, perché su di te piomberà all’improvviso l’esercito distruttore.

27. «Geremia, voglio che tu sia come un esperto di metalli in mezzo al mio popolo: provalo e vedrai come si comporta.

28. Sono tutti ribelli ostinati, duri come il bronzo e il ferro. Sono completamente corrotti e per di più spargono calunnie.

29. Soffiando con forza sul fuoco, le scorie si separano dai metalli. Io ho cercato di raffinare il mio popolo, ma inutilmente: non si è staccato dai suoi comportamenti cattivi.

30. Allora io, il Signore, l’ho rifiutato; perciò sarà chiamato “argento di scarto”».

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