Antico Testamento

Nuovo Testamento

Geremia 11:15-23 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (TILC)

15. Dice il Signore:«Il popolo che io amoha commesso azioni malvagie.Che cosa viene a fare ora nel mio tempio?Pensa forse di allontanare il disastrocon promesse e con sacrifici di animali?Pensa forse di ∆farla franca?

16. Io avevo fatto diventare il mio popoloforte e ricco come un ulivo carico di frutti,ma ora gli darò fuoco,le sue foglie bruceranno con grande rumoree spezzerò i suoi rami.

17. «Io, il Signore dell’universo, lo avevo piantato. Ma ora ho deciso di far venire una sciagura sul mio popolo, Israele e Giuda, per il male che hanno commesso. Mi hanno offeso: hanno offerto incenso in onore di Baal».

18. Il Signore mi ha fatto vedere gli intrighi che i miei nemici tramavano contro di me e allora ho aperto gli occhi.

19. Io ero come un agnello docile portato al macello e non capivo che tutti quegli intrighi erano a mio danno. Essi dicevano di me: «Abbattiamo l’albero mentre è nel suo pieno vigore; uccidiamolo, e sia dimenticato il suo nome».

20. Allora pregai così: «Signore dell’universo, tu sei un giudice giusto e conosci i sentimenti e i pensieri segreti dell’uomo. Io ho affidato a te la mia causa: sono certo che vedrò come tu punirai i miei nemici».

21. Gli abitanti di Anatòt minacciano di uccidermi e dicono che mi ammazzeranno se continuo ad annunziare il messaggio del Signore.

22. Perciò il Signore dell’universo dice: «Io li punirò! I loro giovani saranno uccisi in guerra, i loro figli e le loro figlie moriranno di fame.

23. Nessuno di essi si salverà quando castigherò gli abitanti di Anatòt con la sciagura che manderò su di loro».

Leggi il capitolo completo Geremia 11