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Genesi 27:25-34 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (TILC)

25. — Allora, figlio mio — disse Isacco — dammi il piatto con la selvaggina. Io la mangerò, poi ti darò la benedizione.Giacobbe glielo servì ed egli mangiò. Gli portò anche del vino ed egli bevve.

26. Quindi suo padre Isacco gli disse:— Avvicinati, figlio mio, e abbracciami.

27. Giacobbe allora si avvicinò al padre e lo baciò. Isacco sentì l’odore dei suoi vestiti e gli diede la benedizione. Disse:«L’odore di mio figlio è davverocome il buon odore di un campoche il Signore ha benedetto.

28. Dio ti conceda rugiada dal cieloe terra fertile,frumento e vino in gran quantità.

29. Ti servano i popoli,davanti a te si pieghino le nazioni.Sarai il padronedei tuoi fratelli.Si inchineranno davanti ate i figli di tua madre.Sia maledetto chi ti maledicee benedetto chi ti benedice!».

30. Subito dopo avere ricevuto la benedizione paterna Giacobbe uscì. Si era appena allontanato da suo padre, quando suo fratello Esaù rientrò dalla caccia.

31. Preparò anch’egli un buon piatto appetitoso, andò da suo padre e gli disse:— Padre, preparati a mangiare la selvaggina che ti ho portato. Poi mi darai la benedizione.

32. — Ma tu chi sei? — gli chiese Isacco.Egli rispose:— Io sono tuo figlio Esaù, il maggiore.

33. Allora Isacco fu scosso da un tremito fortissimo e disse:— Ma allora chi è colui che ha cacciato selvaggina? Io ho già mangiato tutto quello che mi ha portato e poi l’ho anche benedetto. E benedetto resterà.

34. Appena ebbe udite le parole di suo padre, Esaù si mise a urlare, pieno di profonda amarezza. Poi disse a suo padre:— Padre, benedici anche me!

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