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Genesi 26:17-26 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (TILC)

17. E Isacco si allontanò da quel luogo; si accampò e si stabilì nella valle di Gerar.

18. Isacco riaprì i pozzi che erano stati scavati dai servi ai tempi di suo padre, e che i Filistei avevano riempiti di terra dopo la morte di Abramo. Li chiamò con gli stessi nomi che aveva dato loro suo padre Abramo.

19. Inoltre i servi scavarono un pozzo nella valle e trovarono l’acqua.

20. Ma i pastori di Gerar attaccarono briga con quelli di Isacco. Dicevano: «Quest’acqua è nostra!».Allora Isacco chiamò quel pozzo Esek (Litigio), perché avevano litigato con lui.

21. Poi scavarono un altro pozzo. Anche per quello scoppiò una lite. Perciò Isacco lo chiamò Sitna (Contesa).

22. Poi si allontanò di là e scavò un altro pozzo per il quale non vi fu alcuna contesa. Allora lo chiamò Recobòt (Libertà), «Perché — disse — ora il Signore ci ha dato spazio per vivere e prosperare in questa terra».

23. Di là si recò a Bersabea.

24. In quella stessa notte gli apparve il Signore che gli disse:«Io sono il Dio di tuo padre Abramo.Non temere, perché io sono con te.Ti benedirò: ti darò numerosi discendentia causa della mia promessa,fatta al mio servo Abramo».

25. In quel luogo Isacco costruì un altare e adorò il Signore. Lì si accampò e i suoi servi scavarono un altro pozzo.

26. Intanto Abimèlec era partito da Gerar. Si era recato da Isacco con il suo amico Acuzzàt e con il capo del suo esercito, Picol.

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