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Ezechiele 40:1-9 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (TILC)

1. All’inizio del venticinquesimo anno dalla nostra deportazione, il dieci del mese, quattordici anni esatti dopo la caduta di Gerusalemme, Dio il Signore mi afferrò con la sua potenza e mi portò lontano:

2. in visione mi trasportò nella terra d’Israele. Mi depose su una montagna molto alta. Sul suo versante sud c’era un gruppo di costruzioni, sembrava una città.

3. Mi guidò là e vidi un uomo, che splendeva come il rame. Aveva in mano una cordicella di lino e una canna, che servivano per misurare, e stava in piedi vicino a una porta.

4. Egli mi disse: «Ezechiele, tieni bene aperti gli occhi e apri le orecchie. Fa’ attenzione a tutto quel che ti mostro. Sei stato portato qui perché io ti faccia vedere ogni cosa. Dopo dovrai riferire agli Israeliti quel che hai visto».

5. Mi fece vedere il tempio: era circondato da un muro. L’uomo prese la canna, lunga ∆tre metri, e misurò il muro. Aveva uno spessore e un’altezza di tre metri.

6. Poi andò alla porta est, salì i gradini e ne misurò la soglia: aveva una profondità di tre metri.

7. Al di là, lungo il passaggio centrale, c’erano i locali di guardia. Ognuno era di tre metri per tre ed era separato dall’altro da un muro spesso due metri e mezzo. Anche l’entrata che dava sulla sala posta di fronte al tempio aveva una soglia profonda tre metri.

8. L’uomo misurò questa sala.

9. Era larga quattro metri e i suoi muri esterni avevano uno spessore di un metro. Era l’ultimo vano di questa porta in direzione del tempio.

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