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Ezechiele 23:8-17 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (TILC)

8. Continuava a prostituirsi, come in Egitto, quando gli uomini andavano a letto con lei, ancora ragazza, e abusavano della sua verginità, sfogando la loro lussuria.

9. Perciò io l’abbandonai nelle mani degli Assiri, suoi amanti, che lei desiderava tanto.

10. Essi la spogliarono completamente, catturarono i suoi figli e le sue figlie, la passarono a fil di spada. La sua condanna fu esemplare: il suo stesso nome divenne un monito per le altre donne».

11. «Oolibà, sua sorella, vide tutto questo. Ma il suo desiderio era più sfrenato di quello di Oolà, e la superò con le sue prostituzioni.

12. Anche lei spasimava per gli alti funzionari e gli ufficiali della cavalleria assira, eleganti nelle magnifiche vesti, tutti giovani e attraenti.

13. Io, il Signore, vidi che si contaminava come la sorella e che entrambe si comportavano allo stesso modo.

14. Ma Oolibà cadde ancora più in basso: un giorno vide disegnati su un muro uomini dipinti di rosso. Raffiguravano i Babilonesi:

15. avevano ai fianchi cinture, in testa grandi turbanti. Il loro aspetto era di valorosi guerrieri, Babilonesi autentici.

16. Al primo sguardo Oolibà bruciò di desiderio per loro e inviò messaggeri nel loro paese.

17. Allora vennero i Babilonesi per andare a letto con lei. La sedussero con la loro lussuria, fino al punto che ne rimase nauseata.

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