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Ezechiele 23:7-20 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (TILC)

7. Oolà si concedeva a loro che erano il fior fiore degli Assiri. Il suo desiderio ardente la portava a contaminarsi, adorando i loro idoli.

8. Continuava a prostituirsi, come in Egitto, quando gli uomini andavano a letto con lei, ancora ragazza, e abusavano della sua verginità, sfogando la loro lussuria.

9. Perciò io l’abbandonai nelle mani degli Assiri, suoi amanti, che lei desiderava tanto.

10. Essi la spogliarono completamente, catturarono i suoi figli e le sue figlie, la passarono a fil di spada. La sua condanna fu esemplare: il suo stesso nome divenne un monito per le altre donne».

11. «Oolibà, sua sorella, vide tutto questo. Ma il suo desiderio era più sfrenato di quello di Oolà, e la superò con le sue prostituzioni.

12. Anche lei spasimava per gli alti funzionari e gli ufficiali della cavalleria assira, eleganti nelle magnifiche vesti, tutti giovani e attraenti.

13. Io, il Signore, vidi che si contaminava come la sorella e che entrambe si comportavano allo stesso modo.

14. Ma Oolibà cadde ancora più in basso: un giorno vide disegnati su un muro uomini dipinti di rosso. Raffiguravano i Babilonesi:

15. avevano ai fianchi cinture, in testa grandi turbanti. Il loro aspetto era di valorosi guerrieri, Babilonesi autentici.

16. Al primo sguardo Oolibà bruciò di desiderio per loro e inviò messaggeri nel loro paese.

17. Allora vennero i Babilonesi per andare a letto con lei. La sedussero con la loro lussuria, fino al punto che ne rimase nauseata.

18. Aveva fatto sapere a tutti che si prostituiva, aveva fatto vedere a tutti il suo corpo nudo. Ne fui disgustato come lo ero stato per sua sorella.

19. Ma lei si prostituì ancora di più ricordandosi di quando, da ragazza, si concedeva agli Egiziani.

20. Ardeva di libidine per quegli amanti lussuriosi, virili e sfrenati come stalloni».

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