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Daniele 8:7-16 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (TILC)

7. Lo vidi assalire il montone e infierire contro di lui. Poi lo afferrò e gli spezzò le due corna. Lo gettò a terra e lo calpestò. Il montone non riusciva a resistergli. Nessuno poteva liberarlo dal suo potere.

8. Il capro divenne molto forte. Ma al culmine della potenza il suo grande corno si spezzò e al suo posto spuntarono altre quattro grosse corna rivolte verso i quattro angoli dell’orizzonte.

9. «Da uno di essi, il più piccolo, spuntò un nuovo corno che estese la sua smisurata potenza verso il mezzogiorno, verso l’oriente e verso ∆un territorio molto bello.

10. Esso si innalzò anche contro gli esseri celesti, ne gettò a terra parecchi insieme a molte stelle e se le mise sotto i piedi.

11. Assalì anche il Capo degli esseri celesti, soppresse il sacrificio che gli veniva offerto ogni giorno e profanò il suo santuario.

12. Così la moltitudine commise il peccato, invece di offrire il sacrificio quotidiano. Il vero culto fu calpestato. E il corno riuscì in ogni sua impresa.

13. «Sentii allora un angelo santo che parlava e un altro che gli domandava: “Quanto tempo dureranno gli avvenimenti annunziati in questa visione? Per quanto tempo sarà abolito il sacrificio quotidiano, trionferà l’ingiustizia, il santuario e gli esseri celesti saranno calpestati?”.

14. Il primo angelo gli rispose: “Dovranno passare ∆duemilatrecento sere e mattine. Poi il santuario verrà di nuovo consacrato”».

15. «Mentre io, Daniele, contemplavo questa visione e cercavo di capirne il significato, un essere simile a un uomo venne a mettersi di fronte a me.

16. «Sentii una voce provenire dal canale Ulài, e gli gridava: “Gabriele, spiega a quest’uomo la visione”.

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