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Daniele 5:11-23 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (TILC)

11. Nel tuo regno c’è un uomo animato dallo spirito degli dèi santi. Abbiamo riscontrato in lui, quando era vivo tuo padre, una lucidità, una intelligenza e una saggezza che soltanto gli dèi hanno. Perciò tuo padre, il re Nabucodònosor, lo nominò capo degli indovini, dei maghi, degli astrologi e degli incantatori.

12. Quest’uomo possiede un eccezionale spirito di discernimento e di intelligenza e la capacità di spiegare i sogni, di risolvere gli enigmi e di svelare i misteri. Fa’ venire quest’uomo, chiamato Daniele, e a cui il re aveva dato il nome di Baltassàr: egli rivelerà il significato di questa scritta».

13. Daniele fu quindi condotto davanti al re che gli domandò:— Sei tu Daniele, quell’Ebreo che il re, mio padre, ha deportato dalla terra di Giuda?

14. Ho sentito dire che sei animato dallo spirito degli dèi e che possiedi lucidità, intelligenza e saggezza eccezionale.

15. Poco fa hanno condotto da me i saggi e i maghi per leggermi la scrittura che vedi e per darmene la spiegazione, ma non ne sono stati capaci.

16. Ho saputo che tu sai spiegare gli enigmi e svelare i misteri. Se riesci a leggere e a spiegarmi questa scrittura ti farò rivestire di abiti sontuosi, mettere una collana d’oro attorno al collo e diventare la terza autorità nel governo del regno.

17. Daniele rispose al re:— Maestà, tieni pure per te o da’ ad altri i tuoi regali e i tuoi doni. Da parte mia io ti leggerò la scrittura e te ne darò la spiegazione.

18. Il Dio Altissimo aveva fatto di tuo padre Nabucodònosor un grande re, coperto di gloria e di maestà.

19. Per questa grandezza ricevuta da Dio, la gente di ogni popolo, nazione o lingua tremava davanti a lui. Egli condannava a morte o lasciava in vita quelli che voleva; onorava o umiliava quelli che voleva.

20. Poi divenne superbo e arrogante. Perciò fu spodestato e privato della sua gloria.

21. Fu cacciato di mezzo agli uomini e ridotto a vivere come le bestie: abitò tra gli asini selvatici, si nutri di erba come i buoi e il suo corpo fu bagnato dalla rugiada. Visse così finché non riconobbe che il Dio Altissimo è il signore dei regni e stabilisce chi deve essere re.

22. Tu, Baldassàr, che sei suo figlio, sapevi tutto questo, eppure non ti comporti con umiltà.

23. Hai disprezzato il Dio del cielo facendo portare le coppe sacre del suo tempio e le hai usate per bere il vino tu, i tuoi alti funzionari, le tue spose e le tue concubine. Hai inoltre cantato le lodi degli dèi d’argento e d’oro, di bronzo e di ferro, di legno e di pietra, di divinità che non vedono niente, non odono niente e non sanno niente; ma non hai reso gloria al Dio che tiene in mano la tua vita presente e il tuo destino futuro.

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