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1 Samuele 20:26-42 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (TILC)

26. Quel giorno Saul non disse nulla perché pensava: sarà successo a Davide qualche inconveniente e non sarà in stato di purità come è prescritto, certamente è assente per questo.

27. Il giorno dopo, il secondo dopo la luna nuova, il posto di Davide era ancora vuoto. Saul chiese a suo figlio Giònata:— Perché il figlio di Iesse non è venuto a pranzo né ieri né oggi?

28. Giònata rispose:— Davide mi ha pregato di lasciarlo andare a Betlemme.

29. Mi ha detto che la sua famiglia celebrava il sacrificio annuale, e suo fratello gli aveva ordinato di essere presente. Mi ha pregato di fargli questo favore, di lasciarlo andare dai suoi parenti. Per questo non è venuto al banchetto del re.

30. Saul s’infuriò contro Giònata:— Figlio di una poco di buono! Lo sapevo che tu sei d’accordo con quel figlio di Iesse; maledetto te e la donna che t’ha fatto!

31. Finché il figlio di Iesse è al mondo, ogni giorno che egli vive, tu e il tuo regno siete in pericolo. Manda subito a prenderlo e portalo qui perché deve morire.

32. Giònata rispose a suo padre Saul:— Perché dovrebbe morire? Che cosa ha fatto?

33. Saul afferrò la lancia per colpire suo figlio. A questo punto Giònata fu sicuro che suo padre aveva deciso la morte di Davide.

34. Giònata si alzò da tavola indignato e non mangiò nulla per tutto il giorno, il secondo delle feste per la luna nuova. Era addolorato per Davide perché suo padre l’offendeva.

35. Il mattino dopo Giònata uscì verso la campagna per informare Davide. Aveva preso con sé un servo giovanissimo.

36. Gli ordinò:— Corri a cercare le frecce che tirerò.Il ragazzo si mise a correre e Giònata tirò una freccia più lontano.

37. Quando il ragazzo giunse vicino al punto dov’era caduta la freccia, Giònata gridò:

38. — La freccia è più lontana di dove sei! Corri più in là, — continuò Giònata, — svelto, non fermarti!Il ragazzo raccolse la freccia e tornò presso Giònata.

39. Egli era all’oscuro di tutto; solo Giònata e Davide sapevano il significato di quelle parole.

40. Giònata affidò le sue armi al ragazzo e gli ordinò di riportarle in città.

41. Il ragazzo partì. Allora Davide uscì fuori dal lato sud e si inchinò con la faccia a terra per tre volte. Poi i due amici si abbracciarono e piansero.

42. Giònata salutò Davide: «Ora va’ in pace. Noi rimaniamo legati dal giuramento che abbiamo fatto nel nome del Signore: il Signore sia per sempre tra me e te, tra i tuoi e i miei figli».

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