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1 Samuele 14:13-32 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (TILC)

13. Giònata si arrampicò con mani e piedi, seguito dallo scudiero. I Filistei cominciarono a cadere sotto i colpi, e lo scudiero, dietro di lui, li finiva.

14. In questa prima sconfitta inferta da Giònata e dal suo scudiero persero la vita circa venti uomini, nello spazio ristretto di pochi metri.

15. Il terrore si diffuse nell’accampamento, nelle campagne e fra tutta la gente. Anche la guarnigione e i corpi d’assalto erano terrorizzati. Tutto il paese tremò e fu preso da una paura terribile.

16. A Gàbaa di Beniamino, le sentinelle di Saul erano in osservazione e videro una moltitudine che si disperdeva in ogni direzione.

17. Allora Saul ordinò agli uomini che erano con lui: «Controllate chi di noi si è allontanato».Fecero l’appello: mancavano Giònata e il suo scudiero.

18. Saul disse al sacerdote Achia: «Porta qui l’arca di Dio».In quel tempo, infatti, gli Israeliti avevano con sé l’arca di Dio.

19. Mentre Saul parlava al sacerdote, il tumulto nell’accampamento filisteo aumentava sempre di più. Allora Saul ordinò al sacerdote: «Lascia perdere!».

20. Saul e i suoi uomini si lanciarono all’attacco. Ma si accorsero che i nemici si uccidevano l’un l’altro in una confusione indescrivibile.

21. Tra i Filistei vi erano alcuni Ebrei che da tempo erano loro sottomessi e li avevano seguiti in battaglia. Essi passarono dalla parte degli Israeliti sotto il comando di Saul e Giònata.

22. Anche quegli Israeliti che si erano rifugiati sulle montagne di Èfraim, quando seppero che i Filistei erano in fuga, si unirono nella lotta ai loro compagni,

23. e la battaglia si estese fino a Bet-Aven. In quel giorno il Signore diede la vittoria agli Israeliti.

24. Gli Israeliti, in quel giorno, erano sfiniti, perché Saul li aveva minacciati con queste parole: «Sia maledetto chi mangerà qualcosa prima di sera, prima che io abbia terminata la vendetta sui miei nemici». Per questo nessuno aveva preso cibo.

25. Tutti attraversarono un bosco nel quale c’era del miele sul terreno.

26. Mentre passavano, vedevano il miele colare, ma nessuno stese la mano per mangiarne: tutti avevano timore della maledizione.

27. Giònata, però, non aveva udito quel che Saul aveva minacciato alla gente; tese la lancia che aveva in mano, la intinse nel miele e se lo portò alla bocca con la mano. Subito riprese le forze.

28. Ma uno dei soldati gli disse:— Non sai che tuo padre ci ha imposto, sotto pena di maledizione, di non mangiare niente per tutto il giorno? E adesso tutti siamo sfiniti.

29. Giònata rispose:— Mio padre porta il paese alla rovina. Non vedete come mi sono ripreso con un po’ di questo miele?

30. Se i nostri avessero mangiato qualcosa del bottino preso ai nemici, la sconfitta dei Filistei sarebbe stata ancora maggiore.

31. In quel giorno i Filistei furono sconfitti da Micmas fino ad Àialon. I soldati erano sfiniti;

32. Si gettarono sul bottino, presero agnelli, buoi e vitelli, li uccisero sul posto e li mangiarono senza dissanguarli.

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