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1 Re 3:11-23 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (TILC)

11. Allora Dio gli disse:— Non mi hai chiesto di vivere a lungo, di diventare ricco o di far morire i tuoi nemici. Mi hai chiesto invece di saper amministrare la giustizia. Farò come hai detto,

12. anzi ti darò tanta sapienza e intelligenza, come nessuno ne ha mai avute e mai potrà averne.

13. Inoltre, anche se non me l’hai chiesto, ti darò tanta ricchezza e tanta gloria da superare quella degli altri re.

14. Se mi sarai fedele, se osserverai le mie leggi e i miei comandamenti come ha fatto tuo padre, io ti darò anche una lunga vita.

15. Salomone si svegliò e capì che Dio gli aveva parlato in sogno. Allora tornò a Gerusalemme, andò davanti all’arca dell’alleanza, offrì vari sacrifici e fece festa con tutti i suoi servi.

16. Un giorno due prostitute vennero dal re Salomone.

17. Una di loro disse:— Mio signore, ascoltami, ti prego. Io abito insieme con questa donna e ho partorito mentre lei era in casa.

18. Tre giorni dopo, anche lei ha avuto un bambino. Eravamo sole in casa, non c’era proprio nessun altro.

19. Una notte il bimbo di questa donna è morto perché lei gli si è sdraiata sopra nel sonno.

20. Nel cuore della notte, mentre dormivo, lei si è alzata. È venuta a prendere mio figlio, che tenevo vicino a me, e l’ha portato a dormire con sé. Nel mio letto ha lasciato il bambino morto.

21. Al mattino, quando mi sono alzata per allattare mio figlio, mi sono accorta che era morto. Poi ho guardato più attentamente e ho visto che non era il bambino che avevo partorito io.

22. Ma l’altra donna esclamò:— Non è vero! Il bambino vivo è mio, il tuo è quello morto!La prima rispose:— No! È morto il tuo, quello vivo è il mio!Le due donne si misero a litigare davanti al re.

23. Allora il re disse:— Dunque: una di voi dice che il bambino vivo è suo figlio, l’altra sostiene il contrario!

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