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1 Re 22:9-18 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (TILC)

9. Allora il re Acab chiamò un ministro e gli ordinò di far venire al più presto Michea, figlio di Imla.

10. Intanto, Acab, re d’Israele, e Giòsafat, re di Giuda, con indosso i loro abiti regali, stavano seduti, ognuno su un trono, sullo spiazzo all’ingresso di Samaria. I profeti pronunziavano oracoli in loro presenza.

11. Uno di loro, Sedecia figlio di Chenaanà, si era fatto un paio di corna di ferro e diceva: «Il Signore ha parlato e ha detto: Con queste schiaccerai gli Aramei!».

12. Tutti i profeti dicevano la stessa cosa: «Attacca a Ramot di Gàlaad! Ce la farai. Il Signore farà cadere in mano tua la città!».

13. Nel frattempo, il messaggero che era andato a chiamare Michea, gli diceva:— Tutti i profeti, a una sola voce, annunziano al re cose buone. Fa’ anche tu come loro e dagli buone previsioni.

14. Michea rispose:— Com’è vero che il Signore vive, dirò quello che il Signore mi farà dire!

15. Michea andò dal re e questi gli chiese: — Possiamo attaccare Ramot di Gàlaad o dobbiamo rinunziare?Michea rispose:— Certo, attacca pure, o re, ce la farai! Il Signore farà cadere la città in tuo potere!

16. — Anche questa volta, ti scongiuro: dimmi soltanto la verità, quando parli in nome del Signore! — disse il re Acab.

17. Allora Michea rispose:— Ho visto il popolo d’Israeledisperso sulle montagne,come un gregge senza pastore.Il Signore ha detto:«Questi uomini son senza guida;tornino in pace alle loro case!»

18. Acab disse a Giòsafat:— Te l’avevo detto: quest’uomo non mi annunzia mai niente di buono, ma solo cose cattive!

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