4. Si guardi ciascuno dal suo amico, e nessuno si fidi del suo fratello; poiché ogni fratello non fa che ingannare, ed ogni amico va spargendo calunnie.
5. L’uno gabba l’altro, e non dice la verità, esercitano la loro lingua a mentire, s’affannano a fare il male.
6. La tua dimora è la malafede; ed è per malafede che costoro rifiutano di conoscermi, dice l’Eterno.
7. Perciò, così parla l’Eterno degli eserciti: Ecco, io li fonderò nel crogiuolo per saggiarli; poiché che altro farei riguardo alla figliuola del mio popolo?
8. La loro lingua è un dardo micidiale; essa non dice che menzogne; con la bocca ognuno parla di pace al suo prossimo, ma nel cuore gli tende insidie.
9. Non li punirei io per queste cose? dice l’Eterno; e l’anima mia non si vendicherebbe d’una simile nazione?
10. Io vo’ dare in pianto ed in gemito, per i monti, e vo’ dare in lamento per i pascoli del deserto, perché son arsi, talché niuno più vi passa, e non vi s’ode più voce di bestiame; gli uccelli del cielo e le bestie sono fuggite, sono scomparse.
11. Io ridurrò Gerusalemme in un monte di ruine, in un ricetto di sciacalli; e farò delle città di Giuda una desolazione senza abitanti.
12. Chi è il savio che capisca queste cose? Chi è colui al quale la bocca dell’Eterno ha parlato perché ei ne dia l’annunzio? Perché il paese è egli distrutto, desolato come un deserto talché niuno vi passa?