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Geremia 48:11-29 Riveduta Bibbia 1927 (RIV)

11. Moab era tranquillo fin dalla sua giovinezza, riposava sulle sue fecce, non è stato travasato da vaso a vaso, non è andato in cattività; per questo ha conservato il suo sapore, e il suo profumo non s’è alterato.

12. Perciò ecco, i giorni vengono, dice l’Eterno, ch’io gli manderò de’ travasatori, che lo travaseranno; vuoteranno i suoi vasi, frantumeranno le sue anfore.

13. E Moab avrà vergogna di Kemosh, come la casa d’Israele ha avuto vergogna di Bethel, in cui avea riposto la sua fiducia.

14. Come potete dire: "Noi siam uomini prodi, uomini valorosi per la battaglia?"

15. Moab è devastato; le sue città salgono in fumo, il fiore de’ suoi giovani scende al macello, dice il Re, che ha nome l’Eterno degli eserciti.

16. La calamità di Moab sta per giungere, la sua sciagura viene a gran passi.

17. Compiangetelo voi tutti che lo circondate, e voi tutti che conoscete il suo nome, dite: "Come s’è spezzato quel forte scettro, quel magnifico bastone?"

18. O figliuola che abiti in Dibon, scendi dalla tua gloria, siedi sul suolo riarso, poiché il devastatore di Moab sale contro di te, distrugge le tue fortezze.

19. O tu che abiti in Aroer, fermati per la strada, e guarda; interroga il fuggiasco e colei che scampa, e di’: "Che è successo?"

20. Moab è coperto d’onta, perché è infranto; mandate urli! gridate! annunziate sull’Arnon che Moab è devastato!

21. Un castigo è venuto sul paese della pianura, sopra Holon, sopra Jahats, su Mefaath,

22. su Dibon, su Nebo, su Beth-Diblathaim,

23. su Kiriathaim, su Beth-Gamul, su Beth-Meon,

24. su Kerioth, su Botsra, su tutte le città del paese di Moab, lontane e vicine.

25. Il corno di Moab è tagliato, il suo braccio è spezzato, dice l’Eterno.

26. Inebriatelo, poich’egli s’è innalzato contro l’Eterno, e si rotoli Moab nel suo vomito, e diventi anch’egli un oggetto di scherno!

27. Israele non è egli stato per te un oggetto di scherno? Era egli forse stato trovato fra i ladri, che ogni volta che parli di lui tu scuoti il capo?

28. Abbandonate le città e andate a stare nelle rocce, o abitanti di Moab! Siate come le colombe che fanno il lor nido sull’orlo de’ precipizi.

29. Noi abbiamo udito l’orgoglio di Moab, l’orgogliosissimo popolo, la sua arroganza, la sua superbia, la sua fierezza, l’alterigia del suo cuore.

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