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Geremia 39:11-18 Riveduta Bibbia 1927 (RIV)

11. Or Nebucadnetsar, re di Babilonia, avea dato a Nebuzaradan, capo delle guardie, quest’ordine riguardo a Geremia:

12. Prendilo, veglia su lui, e non gli fare alcun male ma comportati verso di lui com’egli ti dirà.

13. Così Nebuzaradan, capo delle guardie, Nebushazban, capo degli eunuchi, Nergal-saretser, capo de’ magi, e tutti i capi del re di Babilonia

14. mandarono a far trarre Geremia fuori dal cortile della prigione, e lo consegnarono a Ghedalia, figliuolo di Ahikam, figliuolo di Shafan, perché fosse menato a casa; e così egli abitò fra il popolo.

15. Or la parola dell’Eterno fu rivolta a Geremia in questi termini, mentr’egli era rinchiuso nel cortile della prigione:

16. Va’ e parla ad Ebed-melec, l’etiopo digli: Così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Ecco, io sto per adempiere su questa città, per il suo male e non per il suo bene, le parole che ho pronunziate, ed in quel giorno esse si avvereranno in tua presenza.

17. Ma in quel giorno io ti libererò, dice l’Eterno; e tu non sarai dato in mano degli uomini che temi;

18. poiché, certo, io ti farò scampare, e tu non cadrai per la spada; la tua vita sarà il tuo bottino, giacché hai posto la tua fiducia in me, dice l’Eterno".

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