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2 Samuele 14:9-13 Riveduta Bibbia 1927 (RIV)

9. E la donna di Tekoa disse al re: "O re mio signore, la colpa cada su me e sulla casa di mio padre, ma il re e il suo trono non ne siano responsabili".

10. E il re: "Se qualcuno parla contro di te, menalo da me, e vedrai che non ti toccherà più".

11. Allora ella disse: "Ti prego, menzioni il re l’Eterno, il tuo Dio, perché il vindice del sangue non aumenti la rovina e non mi sia sterminato il figlio". Ed egli rispose: "Com’è vero che l’Eterno vive, non cadrà a terra un capello del tuo figliuolo!"

12. Allora la donna disse: "Deh! lascia che la tua serva dica ancora una parola al re, mio signore!" Egli rispose: "Parla".

13. Riprese la donna: "E perché pensi tu nel modo che fai quando si tratta del popolo di Dio? Dalla parola che il re ha ora pronunziato risulta esser egli in certo modo colpevole, in quanto non richiama colui che ha proscritto.

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