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Vangelo Secondo Luca 15:17-30 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

17. Allora, rientrato in sé, disse: “Quanti servi di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame!

18. Io mi alzerò e andrò da mio padre, e gli dirò: padre, ho peccato contro il cielo e contro di te:

19. non sono piú degno di essere chiamato tuo figlio; trattami come uno dei tuoi servi”.

20. Egli dunque si alzò e tornò da suo padre; ma mentre egli era ancora lontano, suo padre lo vide e ne ebbe compassione: corse, gli si gettò al collo, lo baciò e ribaciò.

21. E il figlio gli disse: “Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te; non sono piú degno di essere chiamato tuo figlio”.

22. Ma il padre disse ai suoi servi: “Presto, portate qui la veste piú bella, e rivestitelo, mettetegli un anello al dito e dei calzari ai piedi;

23. portate fuori il vitello ingrassato, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa,

24. perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita; era perduto, ed è stato ritrovato”. E si misero a fare gran festa.

25. Or il figlio maggiore si trovava nei campi, e mentre tornava, come fu vicino a casa, udí la musica e le danze.

26. Chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa succedesse.

27. Quello gli disse: “È tornato tuo fratello e tuo padre ha ammazzato il vitello ingrassato, perché lo ha riavuto sano e salvo”.

28. Egli si adirò e non volle entrare; allora suo padre uscí e lo pregava di entrare.

29. Ma egli rispose al padre: “Ecco, da tanti anni ti servo e non ho mai *trasgredito un tuo comando; a me però non hai mai dato neppure un capretto per far festa con i miei amici;

30. ma quando è venuto questo tuo figlio che ha sperperato i tuoi beni con le prostitute, tu hai ammazzato per lui il vitello ingrassato”.

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