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Vangelo Secondo Luca 14:18-32 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

18. Tutti insieme cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: “Ho comprato un campo e ho necessità di andarlo a vedere; ti prego di scusarmi”.

19. Un altro disse: “Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmi”.

20. Un altro disse: “Ho preso moglie, e perciò non posso venire”.

21. Il servo tornò e riferí queste cose al suo signore. Allora il padrone di casa si adirò e disse al suo servo: “Va' presto per le piazze e per le vie della città, e conduci qua poveri, storpi, ciechi e zoppi”.

22. Poi il servo disse: “Signore, si è fatto come hai comandato e c'è ancora posto”.

23. Il signore disse al servo: “Va' fuori per le strade e lungo le siepi e costringili a entrare, affinché la mia casa sia piena.

24. Perché io vi dico che nessuno di quegli uomini che erano stati invitati, assaggerà la mia cena”».

25. Or molta gente andava con lui; ed egli, rivolto verso la folla disse:

26. «Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e persino la sua propria vita, non può essere mio discepolo.

27. E chi non porta la sua croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.

28. Chi di voi, infatti, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolare la spesa per vedere se ha abbastanza per poterla finire?

29. Perché non succeda che, quando ne abbia posto le fondamenta e non la possa finire, tutti quelli che la vedranno comincino a beffarsi di lui, dicendo:

30. “Quest'uomo ha cominciato a costruire e non ha potuto terminare”.

31. Oppure, qual è il re che, partendo per muovere guerra a un altro re, non si sieda prima a esaminare se con diecimila uomini può affrontare colui che gli viene contro con ventimila?

32. Se no, mentre quello è ancora lontano, gli manda un'ambasciata e chiede di trattare la pace.

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