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Seconda Lettera ai Corinzi 5:1-12 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

1. Sappiamo infatti che se questa tenda che è la nostra dimora terrena viene disfatta, abbiamo da Dio un edificio, una casa non fatta da mano d'uomo, eterna, nei cieli.

2. Perciò in questa tenda gemiamo, desiderando intensamente di essere rivestiti della nostra abitazione celeste,

3. se pure saremo trovati vestiti e non nudi.

4. Poiché noi che siamo in questa tenda, gemiamo, oppressi; e perciò desideriamo non già di essere spogliati, ma di essere rivestiti, affinché ciò che è mortale sia assorbito dalla vita.

5. Or colui che ci ha formati per questo è Dio, il quale ci ha dato la caparra dello Spirito.

6. Siamo dunque sempre pieni di fiducia, e sappiamo che mentre abitiamo nel corpo siamo assenti dal Signore

7. (poiché camminiamo per fede e non per visione);

8. ma siamo pieni di fiducia e preferiamo partire dal corpo e abitare con il Signore.

9. Per questo ci sforziamo di essergli graditi, sia che abitiamo nel corpo, sia che ne partiamo.

10. Noi tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, affinché ciascuno riceva la retribuzione di ciò che ha fatto quando era nel corpo, sia in bene sia in male.

11. Consapevoli dunque del timore che si deve avere del Signore, cerchiamo di convincere gli uomini; e Dio ci conosce a fondo, e spero che nelle vostre coscienze anche voi ci conosciate.

12. Non ci raccomandiamo di nuovo a voi, ma vi diamo l'occasione di essere fieri di noi, affinché abbiate di che rispondere a quelli che si vantano di ciò che è apparenza e non di ciò che è nel cuore.

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