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Seconda Lettera ai Corinzi 12:5-9 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

5. Di quel tale mi vanterò; ma di me stesso non mi vanterò se non delle mie debolezze.

6. Pur se volessi vantarmi, non sarei un pazzo, perché direi la verità; ma me ne astengo, perché nessuno mi stimi oltre quello che mi vede essere, o sente da me.

7. E perché io non avessi a insuperbire per l'eccellenza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un angelo di Satana, per schiaffeggiarmi affinché io non insuperbisca.

8. Tre volte ho pregato il Signore perché l'allontanasse da me;

9. ed egli mi ha detto: «La mia grazia ti basta, perché la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza». Perciò molto volentieri mi vanterò piuttosto delle mie debolezze, affinché la potenza di Cristo riposi su di me.

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