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Seconda Lettera ai Corinzi 11:25-33 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

25. tre volte sono stato battuto con le verghe; una volta sono stato lapidato; tre volte ho fatto naufragio; ho passato un giorno e una notte negli abissi marini.

26. Spesso in viaggio, in pericolo sui fiumi, in pericolo per i briganti, in pericolo da parte dei miei connazionali, in pericolo da parte degli stranieri, in pericolo nelle città, in pericolo nei deserti, in pericolo sul mare, in pericolo tra falsi fratelli;

27. in fatiche e in pene; spesse volte in veglie, nella fame e nella sete, spesse volte nei digiuni, nel freddo e nella nudità.

28. Oltre a tutto il resto, sono assillato ogni giorno dalle preoccupazioni che mi vengono da tutte le chiese.

29. Chi è debole senza che io mi senta debole con lui? Chi è scandalizzato senza che io frema per lui?

30. Se bisogna vantarsi, mi vanterò della mia debolezza.

31. Il Dio e Padre del nostro Signore Gesú, che è benedetto in eterno, sa che io non mento.

32. A *Damasco, il governatore del re Areta aveva posto delle guardie nella città dei Damasceni per arrestarmi;

33. e da una finestra fui calato, in una cesta, lungo il muro, e scampai alle sue mani.

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