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Seconda Lettera ai Corinzi 11:1-17 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

1. Vorrei che sopportaste da parte mia un po' di follia! Ma, sí, già mi state sopportando!

2. Infatti sono geloso di voi della gelosia di Dio, perché vi ho fidanzati a un unico sposo, per presentarvi come una casta vergine a Cristo.

3. Ma temo che, come il serpente sedusse *Eva con la sua astuzia, cosí le vostre menti vengano corrotte e sviate dalla semplicità e dalla purezza nei riguardi di Cristo.

4. Infatti, se uno viene a predicarvi un altro Gesú, diverso da quello che abbiamo predicato noi, o se si tratta di ricevere uno spirito diverso da quello che avete ricevuto, o un *vangelo diverso da quello che avete accettato, voi lo sopportate volentieri.

5. Stimo infatti di non essere stato in nulla inferiore a quei sommi *apostoli.

6. Anche se sono rozzo nel parlare, non lo sono però nella conoscenza; e l'abbiamo dimostrato tra di voi, in tutti i modi e in ogni cosa.

7. Ho forse commesso peccato quando, abbassando me stesso perché voi foste innalzati, vi ho annunziato il vangelo di Dio gratuitamente?

8. Ho spogliato altre chiese, prendendo da loro un sussidio, per poter servire voi.

9. Durante il mio soggiorno tra di voi, quando mi trovai nel bisogno, non fui di peso a nessuno, perché i fratelli venuti dalla Macedonia provvidero al mio bisogno; e in ogni cosa mi sono astenuto e mi asterrò ancora dall'esservi di peso.

10. Com'è vero che la verità di Cristo è in me, questo vanto non mi sarà tolto nelle regioni dell'Acaia.

11. Perché? Forse perché non vi amo? Dio lo sa.

12. Ma quello che faccio lo farò ancora per togliere ogni pretesto a coloro che desiderano un'occasione per mostrarsi uguali a noi in ciò di cui si vantano.

13. Quei tali sono falsi apostoli, operai fraudolenti, che si travestono da apostoli di Cristo.

14. Non c'è da meravigliarsene, perché anche Satana si traveste da angelo di luce.

15. Non è dunque cosa eccezionale se anche i suoi servitori si travestono da servitori di giustizia; la loro fine sarà secondo le loro opere.

16. Nessuno, ripeto, mi prenda per pazzo; o se no, accettatemi anche come pazzo, affinché anch'io possa vantarmi un po'.

17. Quel che dico quando mi vanto con tanta sicurezza, non lo dico secondo il Signore, ma come se fossi pazzo.

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