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Seconda Lettera ai Corinzi 10:4-14 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

4. infatti le armi della nostra guerra non sono carnali, ma hanno da Dio il potere di distruggere le fortezze, poiché demoliamo i ragionamenti

5. e tutto ciò che si eleva orgogliosamente contro la conoscenza di Dio, facendo prigioniero ogni pensiero fino a renderlo ubbidiente a Cristo;

6. e siamo pronti a punire ogni disubbidienza, quando la vostra ubbidienza sarà completa.

7. Voi guardate all'apparenza delle cose. Se uno è convinto dentro di sé di appartenere a Cristo, consideri anche questo dentro di sé: che com'egli è di Cristo, cosí lo siamo anche noi.

8. Infatti se anche volessi vantarmi un po' piú dell'autorità, che il Signore ci ha data per la vostra edificazione e non per la vostra rovina, non avrei motivo di vergognarmi.

9. Dico questo perché non sembri che io cerchi d'intimidirvi con le mie lettere.

10. Qualcuno dice infatti: «Le sue lettere sono severe e forti; ma la sua presenza fisica è debole e la sua parola è cosa da nulla».

11. Quel tale si convinca che come siamo a parole, per mezzo delle lettere, quando siamo assenti, cosí saremo anche a fatti quando saremo presenti.

12. Poiché noi non abbiamo il coraggio di classificarci o confrontarci con certuni che si raccomandano da sé; i quali però, misurandosi secondo la loro propria misura e paragonandosi tra di loro stessi, mancano d'intelligenza.

13. Noi, invece, non ci vanteremo oltre misura, ma entro la misura del campo di attività di cui Dio ci ha segnato i limiti, dandoci di giungere anche fino a voi.

14. Noi infatti non oltrepassiamo i nostri limiti, come se non fossimo giunti fino a voi; perché siamo realmente giunti fino a voi con il *vangelo di Cristo.

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