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Prima Lettera ai Corinzi 5:3-13 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

3. Quanto a me, assente di persona ma presente in spirito, ho già giudicato, come se fossi presente, colui che ha commesso un tale atto.

4. Nel nome del Signore Gesú, essendo insieme riuniti voi e lo spirito mio, con l'autorità del Signore nostro Gesú,

5. ho deciso che quel tale sia consegnato a Satana, per la rovina della carne, affinché lo spirito sia salvo nel *giorno del Signore Gesú.

6. Il vostro vanto non è una buona cosa. Non sapete che un po' di lievito fa lievitare tutta la pasta?

7. Purificatevi del vecchio lievito, per essere una nuova pasta, come già siete senza lievito. Poiché anche la nostra Pasqua, cioè Cristo, è stata immolata.

8. Celebriamo dunque la festa, non con vecchio lievito, né con lievito di malizia e di malvagità, ma con gli *azzimi della sincerità e della verità.

9. Vi ho scritto nella mia lettera di non mischiarvi con i fornicatori;

10. non del tutto però con i fornicatori di questo mondo, o con gli avari e i ladri, o con gl'idolatri; perché altrimenti dovreste uscire dal mondo;

11. ma quel che vi ho scritto è di non mischiarvi con chi, chiamandosi fratello, sia un fornicatore, un avaro, un idolatra, un oltraggiatore, un ubriacone, un ladro; con quelli non dovete neppure mangiare.

12. Poiché, devo forse giudicare quelli di fuori? Non giudicate voi quelli di dentro?

13. Quelli di fuori li giudicherà Dio. Togliete il malvagio di mezzo a voi stessi.

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