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Prima Lettera a Timoteo 5:8-20 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

8. Se uno non provvede ai suoi, e in primo luogo a quelli di casa sua, ha rinnegato la fede, ed è peggiore di un incredulo.

9. La vedova sia iscritta nel catalogo quando abbia non meno di sessant'anni, quando è stata moglie di un solo marito,

10. quando è conosciuta per le sue opere buone: per aver allevato figli, esercitato l'ospitalità, lavato i piedi ai santi, soccorso gli afflitti, concorso a ogni opera buona.

11. Ma rifiuta le vedove piú giovani, perché, quando vengono afferrate dal desiderio, abbandonato Cristo, vogliono risposarsi,

12. rendendosi colpevoli perché hanno abbandonato l'impegno precedente.

13. Inoltre imparano anche a essere oziose, andando attorno per le case; e non soltanto a essere oziose, ma anche pettegole e curiose, parlando di cose delle quali non si deve parlare.

14. Voglio dunque che le vedove giovani si risposino, abbiano figli, governino la casa, non diano agli avversari alcuna occasione di maldicenza;

15. infatti già alcune si sono sviate per andare dietro a Satana.

16. Se qualche credente ha con sé delle vedove, le soccorra. Non ne sia gravata la chiesa, perché possa soccorrere quelle che sono veramente vedove.

17. Gli *anziani che tengono bene la presidenza, siano reputati degni di doppio onore, specialmente quelli che si affaticano nella predicazione e nell'insegnamento;

18. infatti la Scrittura dice: «Non mettere la museruola al bue che trebbia»; e: «L'operaio è degno del suo salario».

19. Non ricevere accuse contro un anziano, se non vi sono due o tre testimoni.

20. Quelli che peccano, riprendili in presenza di tutti, perché anche gli altri abbiano timore.

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