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Lettera ai Romani 2 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

Il giusto giudizio di Dio

1. Perciò, o uomo, chiunque tu sia che giudichi, sei inescusabile; perché nel giudicare gli altri condanni te stesso; infatti tu che giudichi, fai le stesse cose.

2. Ora noi sappiamo che il giudizio di Dio su quelli che fanno tali cose è conforme a verità.

3. Pensi tu, o uomo, che giudichi quelli che fanno tali cose e le fai tu stesso, di scampare al giudizio di Dio?

4. Oppure disprezzi le ricchezze della sua bontà, della sua pazienza e della sua costanza, non riconoscendo che la bontà di Dio ti spinge al ravvedimento?

5. Tu, invece, con la tua ostinazione e con l'impenitenza del tuo cuore, ti accumuli un tesoro d'ira per il giorno dell'ira e della rivelazione del giusto giudizio di Dio.

6. Egli renderà a ciascuno secondo le sue opere:

7. vita eterna a quelli che con perseveranza nel fare il bene cercano gloria, onore e immortalità;

8. ma ira e indignazione a quelli che, per spirito di contesa, invece di ubbidire alla verità ubbidiscono all'ingiustizia.

9. Tribolazione e angoscia sopra ogni uomo che fa il male; sul Giudeo prima e poi sul Greco;

10. ma gloria, onore e pace a chiunque opera bene; al Giudeo prima e poi al Greco;

11. perché davanti a Dio non c'è favoritismo.

12. Infatti, tutti coloro che hanno peccato senza legge periranno pure senza legge; e tutti coloro che hanno peccato avendo la legge saranno giudicati in base a quella legge;

13. perché non quelli che ascoltano la legge sono giusti davanti a Dio, ma quelli che l'osservano saranno giustificati.

14. Infatti quando degli stranieri, che non hanno legge, adempiono per natura le cose richieste dalla legge, essi, che non hanno legge, sono legge a sé stessi;

15. essi dimostrano che quanto la legge comanda è scritto nei loro cuori, perché la loro coscienza ne rende testimonianza e i loro pensieri si accusano o anche si scusano a vicenda.

16. Tutto ciò si vedrà nel giorno in cui Dio giudicherà i segreti degli uomini per mezzo di Gesú Cristo, secondo il mio *vangelo.

Responsabilità dei Giudei davanti a Dio

17. Ora, se tu ti chiami Giudeo, ti riposi sulla legge, ti vanti in Dio,

18. conosci la sua volontà, e sai distinguere ciò che è meglio, essendo istruito dalla legge,

19. e ti persuadi di essere guida dei ciechi, luce di quelli che sono nelle tenebre,

20. educatore degli insensati, maestro dei fanciulli, perché hai nella legge la formula della conoscenza e della verità;

21. come mai dunque, tu che insegni agli altri non insegni a te stesso? Tu che predichi: «Non rubare!» rubi?

22. Tu che dici: «Non commettere adulterio!» commetti adulterio? Tu che detesti gli idoli, ne spogli i templi?

23. Tu che ti vanti della legge, disonori Dio *trasgredendo la legge?

24. Infatti, com’è scritto: «Il nome di Dio è bestemmiato per causa vostra fra gli stranieri».

25. La circoncisione è utile se tu osservi la legge; ma se tu sei trasgressore della legge, la tua circoncisione diventa incirconcisione.

26. Se l’*incirconciso osserva le prescrizioni della legge, la sua incirconcisione non sarà considerata come circoncisione?

27. Così colui che è per natura incirconciso, se adempie la legge, giudicherà te, che con la lettera e la circoncisione sei un trasgressore della legge.

28. Giudeo infatti non è colui che è tale all’esterno; e la circoncisione non è quella esterna, nella carne;

29. ma Giudeo è colui che lo è interiormente; e la circoncisione è quella del cuore, nello spirito, non nella lettera; di un tale Giudeo la lode proviene non dagli uomini, ma da Dio.