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Lettera ai Romani 15:2-21 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

2. Ciascuno di noi compiaccia al prossimo, nel bene, a scopo di edificazione.

3. Infatti anche Cristo non compiacque a sé stesso; ma come è scritto: «Gli insulti di quelli che ti oltraggiano sono caduti sopra di me».

4. Poiché tutto ciò che fu scritto nel passato, fu scritto per nostra istruzione, affinché mediante la pazienza e la consolazione che ci provengono dalle Scritture, conserviamo la speranza.

5. Il Dio della pazienza e della consolazione vi conceda di aver tra di voi un medesimo sentimento secondo Cristo Gesú,

6. affinché di un solo animo e d'una stessa bocca glorifichiate Dio, il Padre del nostro Signore Gesú Cristo.

7. Perciò accoglietevi gli uni gli altri, come anche Cristo vi ha accolti per la gloria di Dio.

8. Infatti io dico che Cristo è diventato servitore dei circoncisi a dimostrazione della veracità di Dio per confermare le promesse fatte ai padri;

9. mentre gli stranieri onorano Dio per la sua misericordia, come sta scritto: «Per questo ti celebrerò tra le nazioni e canterò le lodi al tuo nome».

10. E ancora: «Rallegratevi, o nazioni, con il suo popolo».

11. E altrove: «Nazioni, lodate tutte il Signore; tutti i popoli lo celebrino».

12. Di nuovo *Isaia dice: «Spunterà una radice di *Iesse, colui che sorgerà a governare le nazioni; in lui spereranno le nazioni».

13. Or il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e di ogni pace nella fede, affinché abbondiate nella speranza, per la potenza dello Spirito Santo.

14. Ora, fratelli miei, io pure sono persuaso, a vostro riguardo, che anche voi siete pieni di bontà, ricolmi di ogni conoscenza, capaci anche di ammonirvi a vicenda.

15. Ma vi ho scritto un po' arditamente su alcuni punti, per ricordarveli di nuovo, a motivo della grazia che mi è stata fatta da Dio,

16. di essere un ministro di Cristo Gesú tra gli stranieri, esercitando il sacro servizio del *vangelo di Dio, affinché gli stranieri diventino un'offerta gradita, santificata dallo Spirito Santo.

17. Ho dunque di che vantarmi in Cristo Gesú, per quel che concerne le cose di Dio.

18. Non oserei infatti parlare di cose che Cristo non avesse operato per mio mezzo allo scopo di condurre i pagani all'ubbidienza, con parole e opere,

19. con la potenza di segni e di prodigi, con la potenza dello Spirito Santo. Cosí da *Gerusalemme e dintorni fino all'Illiria ho predicato dappertutto il vangelo di Cristo,

20. avendo l'ambizione di predicare il vangelo là dove non era ancora stato portato il nome di Cristo, per non costruire sul fondamento altrui,

21. ma com'è scritto: «Coloro ai quali nulla era stato annunziato di lui, lo vedranno; e coloro che non ne avevano udito parlare, comprenderanno».

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