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Lettera ai Romani 14:1-10 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

1. Accogliete colui che è debole nella fede, ma non per sentenziare sui suoi scrupoli.

2. Uno crede di poter mangiare di tutto, mentre l'altro che è debole, mangia verdure.

3. Colui che mangia di tutto non disprezzi colui che non mangia di tutto; e colui che non mangia di tutto non giudichi colui che mangia di tutto, perché Dio lo ha accolto.

4. Chi sei tu che giudichi il domestico altrui? Se sta in piedi o se cade è cosa che riguarda il suo padrone; ma egli sarà tenuto in piedi, perché il Signore è potente da farlo stare in piedi.

5. Uno stima un giorno piú di un altro; l'altro stima tutti i giorni uguali; sia ciascuno pienamente convinto nella propria mente.

6. Chi ha riguardo al giorno, lo fa per il Signore; e chi mangia di tutto, lo fa per il Signore, poiché ringrazia Dio; e chi non mangia di tutto fa cosí per il Signore, e ringrazia Dio.

7. Nessuno di noi infatti vive per sé stesso, e nessuno muore per sé stesso;

8. perché, se viviamo, viviamo per il Signore; e se moriamo, moriamo per il Signore. Sia dunque che viviamo o che moriamo, siamo del Signore.

9. Poiché a questo fine Cristo è morto ed è tornato in vita: per essere il Signore sia dei morti sia dei viventi.

10. Ma tu, perché giudichi tuo fratello? E anche tu, perché disprezzi tuo fratello? Poiché tutti compariremo davanti al tribunale di Dio;

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