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Lettera ai Galati 3:11-20 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

11. E che nessuno mediante la legge sia giustificato davanti a Dio è evidente, perché il giusto vivrà per fede.

12. Ma la legge non si basa sulla fede; anzi essa dice: «Chi avrà messo in pratica queste cose, vivrà per mezzo di esse».

13. Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo divenuto maledizione per noi (poiché sta scritto: «Maledetto chiunque è appeso al legno»),

14. affinché la benedizione di Abraamo venisse sugli stranieri in Cristo Gesú, e ricevessimo, per mezzo della fede, lo Spirito promesso.

15. Fratelli, io parlo secondo le usanze degli uomini: quando un testamento è stato validamente concluso, pur essendo soltanto un atto umano, nessuno lo annulla o vi aggiunge qualcosa.

16. Le promesse furono fatte ad Abraamo e alla sua progenie. Non dice: «E alle progenie», come se si trattasse di molte; ma, come parlando di una sola, dice: «E alla tua progenie», che è Cristo.

17. Ecco quello che voglio dire: un testamento che Dio ha stabilito anteriormente, non può essere annullato, in modo da render vana la promessa, dalla legge sopraggiunta quattrocentotrent'anni piú tardi.

18. Perché se l'eredità viene dalla legge, essa non viene piú dalla promessa; Dio, invece, concesse questa grazia ad Abraamo, mediante la promessa.

19. Perché dunque la legge? Essa fu aggiunta a causa delle *trasgressioni, finché venisse la progenie alla quale era stata fatta la promessa; e fu promulgata per mezzo di angeli, per mano di un mediatore.

20. Ora, un mediatore non è mediatore di uno solo; Dio invece è uno solo.

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