Antico Testamento

Nuovo Testamento

Lettera ai Filippesi 3:7-17 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

7. Ma ciò che per me era un guadagno, l'ho considerato come un danno, a causa di Cristo.

8. Anzi, a dire il vero, ritengo che ogni cosa sia un danno di fronte all'eccellenza della conoscenza di Cristo Gesú, mio Signore, per il quale ho rinunciato a tutto; io considero queste cose come tanta spazzatura al fine di guadagnare Cristo

9. e di essere trovato in lui non con una giustizia mia, derivante dalla legge, ma con quella che si ha mediante la fede in Cristo: la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede.

10. Tutto questo allo scopo di conoscere Cristo, la potenza della sua risurrezione, la comunione delle sue sofferenze, divenendo conforme a lui nella sua morte,

11. per giungere in qualche modo alla risurrezione dei morti.

12. Non che io abbia già ottenuto tutto questo o sia già arrivato alla perfezione; ma proseguo il cammino per cercare di afferrare ciò per cui sono anche stato afferrato da Cristo Gesú.

13. Fratelli, io non ritengo di averlo già afferrato; ma una cosa faccio: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che stanno davanti,

14. corro verso la mèta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesú.

15. Sia questo dunque il sentimento di quanti siamo maturi; se in qualche cosa voi pensate altrimenti, Dio vi rivelerà anche quella.

16. Soltanto, dal punto a cui siamo arrivati, continuiamo a camminare per la stessa via.

17. Siate miei imitatori, fratelli, e guardate quelli che camminano secondo l'esempio che avete in noi.

Leggi il capitolo completo Lettera ai Filippesi 3