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Lettera ai Efesini 3:7-21 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

7. di cui io sono diventato servitore secondo il dono della grazia di Dio a me concessa in virtú della sua potenza.

8. A me, dico, che sono il minimo fra tutti i santi, è stata data questa grazia di annunziare agli stranieri le insondabili ricchezze di Cristo

9. e di manifestare a tutti quale sia il piano seguito da Dio riguardo al mistero che è stato fin dalle piú remote età nascosto in Dio, il Creatore di tutte le cose;

10. affinché i principati e le potenze nei luoghi celesti conoscano oggi, per mezzo della chiesa, la infinitamente varia sapienza di Dio,

11. secondo il disegno eterno che egli ha attuato mediante il nostro Signore, Cristo Gesú;

12. nel quale abbiamo la libertà di accostarci a Dio, con piena fiducia, mediante la fede in lui.

13. Vi chiedo quindi di non scoraggiarvi a motivo delle tribolazioni che io soffro per voi, poiché esse sono la vostra gloria.

14. Per questo motivo piego le ginocchia davanti al Padre,

15. dal quale ogni famiglia nei cieli e sulla terra prende nome,

16. affinché egli vi dia, secondo le ricchezze della sua gloria, di essere potentemente fortificati, mediante lo Spirito suo, nell'uomo interiore,

17. e faccia sí che Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, perché, radicati e fondati nell'amore,

18. siate resi capaci di abbracciare con tutti i santi quale sia la larghezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità dell'amore di Cristo

19. e di conoscere questo amore che sorpassa ogni conoscenza, affinché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio.

20. Or a colui che può, mediante la potenza che opera in noi, fare infinitamente di piú di quel che domandiamo o pensiamo,

21. a lui sia la gloria nella chiesa, e in Cristo Gesú, per tutte le età, nei secoli dei secoli. Amen.

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