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Atti degli Apostoli 8:27-38 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

27. Egli si alzò e partí. Ed ecco un etiope, eunuco e ministro di Candace, regina di Etiopia, sovrintendente a tutti i tesori di lei, era venuto a Gerusalemme per adorare,

28. e ora stava tornandosene, seduto sul suo carro, leggendo il *profeta *Isaia.

29. Lo Spirito disse a Filippo: «Avvicínati, e raggiungi quel carro».

30. Filippo accorse, udí che quell'uomo leggeva il profeta Isaia, e gli disse: «Capisci quello che stai leggendo?»

31. Quegli rispose: «E come potrei, se nessuno mi guida?» E invitò Filippo a salire e a sedersi accanto a lui.

32. Or il passo della Scrittura che egli leggeva era questo: «Egli è stato condotto al macello come una pecora; e come un agnello che è muto davanti a colui che lo tosa, cosí egli non ha aperto la bocca.

33. Nella sua umiliazione egli fu sottratto al giudizio. Chi potrà descrivere la sua generazione? Poiché la sua vita è stata tolta dalla terra».

34. L'eunuco, rivolto a Filippo, gli disse: «Di chi, ti prego, dice questo il profeta? Di sé stesso, oppure di un altro?»

35. Allora Filippo prese a parlare e, cominciando da questo passo della Scrittura, gli comunicò il lieto messaggio di Gesú.

36. Strada facendo, giunsero a un luogo dove c'era dell'acqua. E l'eunuco disse: «Ecco dell'acqua; che cosa impedisce che io sia battezzato?»

37. [Filippo disse: «Se tu credi con tutto il cuore, è possibile». L'eunuco rispose: «Io credo che Gesú Cristo è il *Figlio di Dio».]

38. Fece fermare il carro, e discesero tutti e due nell'acqua, Filippo e l'eunuco; e Filippo lo battezzò.

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