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Atti degli Apostoli 7:28-35 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

28. Vuoi uccidere me come ieri uccidesti l'Egiziano?”

29. A queste parole Mosè fuggí, e andò a vivere come straniero nel paese di Madian, dove ebbe due figli.

30. Trascorsi quarant'anni, un angelo gli apparve nel deserto del monte Sinai, nella fiamma di un pruno ardente.

31. Mosè guardò e rimase stupito di questa visione; e, come si avvicinava per osservare meglio, si udí la voce del Signore:

32. “Io sono il Dio dei tuoi padri, il Dio di Abraamo, di Isacco e di Giacobbe”. Mosè, tutto tremante, non osava guardare.

33. Il Signore gli disse: “Togliti i calzari dai piedi; perché il luogo dove stai è suolo sacro.

34. Certo, ho visto l'afflizione del mio popolo in Egitto, ho udito i loro gemiti e sono disceso per liberarli; e ora, vieni, ti manderò in Egitto”.

35. Questo Mosè che avevano rinnegato dicendo: “Chi ti ha costituito capo e giudice?”, proprio lui Dio mandò loro come capo e liberatore con l'aiuto dell'angelo che gli era apparso nel pruno.

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