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Atti degli Apostoli 27:4-15 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

4. Poi, partiti di là, navigammo al riparo di Cipro, perché i venti erano contrari.

5. E, attraversato il mare di Cilicia e di Panfilia, arrivammo a Mira di Licia.

6. Il centurione, trovata qui una nave alessandrina che faceva vela per l'Italia, ci fece salire su quella.

7. Navigando per molti giorni lentamente, giungemmo a fatica, per l'impedimento del vento, di fronte a Cnido. Poi veleggiammo sotto Creta, al largo di Salmone;

8. e, costeggiandola con difficoltà, giungemmo a un luogo detto Beiporti, vicino al quale era la città di Lasea.

9. Intanto era trascorso molto tempo, e la navigazione si era fatta pericolosa, poiché anche il giorno del digiuno era passato. Paolo allora li ammoní dicendo:

10. «Uomini, vedo che la navigazione si farà pericolosa con grave danno, non solo del carico e della nave, ma anche delle nostre persone».

11. Il centurione però aveva piú fiducia nel pilota e nel padrone della nave che non nelle parole di Paolo.

12. E, sic- come quel porto non era adatto a svernare, la maggioranza fu del parere di partire di là per cercare di arrivare a Fenice, un porto di Creta esposto a sud-ovest e a nord-ovest, e di passarvi l'inverno.

13. Intanto si era alzato un leggero scirocco e, credendo di poter attuare il loro proposito, levarono le àncore e si misero a costeggiare l'isola di Creta piú da vicino.

14. Ma poco dopo, si scatenò giú dall'isola un vento impetuoso, chiamato Euroaquilone;

15. la nave fu trascinata via e, non potendo resistere al vento, la lasciammo andare ed eravamo portati alla deriva.

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