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Atti degli Apostoli 27:23-33 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

23. Poiché un angelo del Dio, al quale appartengo e che io servo, mi è apparso questa notte,

24. dicendo: “Paolo, non temere; bisogna che tu compaia davanti a *Cesare, ed ecco, Dio ti ha dato tutti quelli che navigano con te”.

25. Perciò, uomini, state di buon animo, perché ho fede in Dio che avverrà come mi è stato detto.

26. Dovremo però essere gettati sopra un'isola».

27. E la quattordicesima notte da che eravamo portati qua e là per l'Adriatico, verso la mezzanotte, i marinai sospettavano di essere vicini a terra;

28. e, calato lo scandaglio, trovarono venti *braccia; poi, passati un po' oltre e scandagliato di nuovo, trovarono quindici braccia.

29. Temendo allora di urtare contro gli scogli, gettarono da poppa quattro àncore, aspettando con ansia che si facesse giorno.

30. Ma siccome i marinai cercavano di fuggire dalla nave, e già stavano calando la scialuppa in mare con il pretesto di voler gettare le àncore da prua,

31. Paolo disse al centurione e ai soldati: «Se costoro non rimangono sulla nave, voi non potete scampare».

32. Allora i soldati tagliarono le funi della scialuppa, e la lasciarono cadere.

33. Finché non si fece giorno, Paolo esortava tutti a prendere cibo, dicendo: «Oggi sono quattordici giorni che state aspettando, sempre digiuni, senza prendere nulla.

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