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Atti degli Apostoli 23:19-35 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

19. Il tribuno lo prese per mano e, appartatosi con lui, gli domandò: «Che cosa hai da riferirmi?»

20. Ed egli rispose: «I Giudei si sono messi d'accordo per pregarti che domani tu riconduca giú Paolo nel sinedrio, come se volessero informarsi meglio del suo caso;

21. ma tu non dar retta a loro, perché piú di quaranta uomini di loro gli tendono un agguato e con imprecazioni contro sé stessi hanno fatto voto di non mangiare né bere, finché non lo abbiano ucciso; e ora sono già pronti, aspettando il tuo consenso».

22. Il tribuno dunque congedò il giovane, dopo avergli raccomandato di non parlare con nessuno di quanto gli aveva svelato.

23. Poi, chiamati due centurioni, disse loro: «Tenete pronti fin dalla terza *ora della notte duecento soldati, settanta cavalieri e duecento lancieri, per andare fino a *Cesarea;

24. e abbiate pronte delle cavalcature per farvi montare su Paolo, perché sia condotto sano e salvo dal governatore *Felice».

25. Scrisse anche una lettera del seguente tenore:

26. «Claudio Lisia, all'eccellentissimo governatore Felice, salute.

27. Quest'uomo era stato preso dai Giudei, e stava per essere ucciso da loro, quando sono intervenuto con i soldati e l'ho liberato dalle loro mani, avendo saputo che era cittadino romano.

28. Volendo sapere di che cosa lo accusavano, lo condussi nel loro sinedrio.

29. Ho trovato che era accusato per questioni relative alla loro legge, ma che non era incolpato di nulla che fosse meritevole di morte o di prigione.

30. Però mi è stato riferito che si tendeva un agguato contro quest'uomo; perciò l'ho súbito inviato da te, ordinando anche ai suoi accusatori di dire davanti a te quello che hanno contro di lui».

31. I soldati dunque, com'era stato loro ordinato, presero Paolo e lo condussero di notte ad Antipatrída.

32. Il giorno seguente lasciarono partire i cavalieri con lui e ritornarono alla fortezza.

33. Quelli, giunti a Cesarea e consegnata la lettera al governatore, gli presentarono anche Paolo.

34. Egli lesse la lettera e domandò a Paolo di quale provincia fosse e, saputo che era di Cilicia,

35. gli disse: «Ti ascolterò meglio quando saranno giunti anche i tuoi accusatori». E ordinò che fosse custodito nel palazzo di *Erode.

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