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Atti degli Apostoli 23:14-27 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

14. Si presentarono ai capi dei *sacerdoti e agli *anziani, e dissero: «Abbiamo fatto voto, scagliando l'anatema contro noi stessi, di non mangiar nulla finché non abbiamo ucciso Paolo.

15. Perciò voi con il sinedrio presentatevi al tribuno per chiedergli di condurlo giú da voi, come se voleste conoscere piú esattamente il suo caso; e noi, prima ch'egli arrivi, siamo pronti a ucciderlo».

16. Ma il figlio della sorella di Paolo, venuto a sapere dell'agguato, corse alla fortezza, ed entrato riferí tutto a Paolo.

17. Paolo, chiamato a sé uno dei *centurioni, disse: «Conduci questo giovane dal tribuno, perché ha qualcosa da riferirgli».

18. Egli lo prese e lo condusse dal tribuno, e disse: «Paolo, il prigioniero, mi ha chiamato e mi ha pregato di condurti questo giovane, che ha qualcosa da dirti».

19. Il tribuno lo prese per mano e, appartatosi con lui, gli domandò: «Che cosa hai da riferirmi?»

20. Ed egli rispose: «I Giudei si sono messi d'accordo per pregarti che domani tu riconduca giú Paolo nel sinedrio, come se volessero informarsi meglio del suo caso;

21. ma tu non dar retta a loro, perché piú di quaranta uomini di loro gli tendono un agguato e con imprecazioni contro sé stessi hanno fatto voto di non mangiare né bere, finché non lo abbiano ucciso; e ora sono già pronti, aspettando il tuo consenso».

22. Il tribuno dunque congedò il giovane, dopo avergli raccomandato di non parlare con nessuno di quanto gli aveva svelato.

23. Poi, chiamati due centurioni, disse loro: «Tenete pronti fin dalla terza *ora della notte duecento soldati, settanta cavalieri e duecento lancieri, per andare fino a *Cesarea;

24. e abbiate pronte delle cavalcature per farvi montare su Paolo, perché sia condotto sano e salvo dal governatore *Felice».

25. Scrisse anche una lettera del seguente tenore:

26. «Claudio Lisia, all'eccellentissimo governatore Felice, salute.

27. Quest'uomo era stato preso dai Giudei, e stava per essere ucciso da loro, quando sono intervenuto con i soldati e l'ho liberato dalle loro mani, avendo saputo che era cittadino romano.

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