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Secondo Libro di Samuele 14:4-11 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

4. La donna di Tecoa andò dunque a parlare al re, si gettò con la faccia a terra, si prostrò e disse: «O re, aiutami!»

5. Il re le disse: «Che hai?» Lei rispose: «Purtroppo io sono una vedova. Mio marito è morto.

6. La tua serva aveva due figli, i quali litigarono in campagna e vennero alle mani; siccome non c'era nessuno che li separasse, uno colpí l'altro, e l'uccise.

7. Ora tutta la famiglia è insorta contro la tua serva, dicendo: “Consegnaci l'omicida, affinché lo facciamo morire per vendicare il fratello che egli ha ucciso; cosí toglieremo di mezzo anche l'erede”. In questo modo spegneranno il tizzone che mi è rimasto e non lasceranno a mio marito né nome né discendenza sulla terra».

8. Il re disse alla donna: «Va' a casa tua; io darò degli ordini a tuo riguardo».

9. La donna di Tecoa disse al re: «O re mio signore, la colpa cada su di me e sulla casa di mio padre, ma il re e il suo trono non ne siano responsabili».

10. Replicò il re: «Se qualcuno parla contro di te, conducilo da me, e vedrai che non ti toccherà piú».

11. Allora lei disse: «Ti prego, invochi il re come testimone il Signore, il tuo Dio, perché il *vendicatore del sangue non aumenti la rovina e non mi uccidano il figlio». Egli rispose: «Com'è vero che il Signore vive, non cadrà a terra un capello di tuo figlio».

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